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      .. Povera donna! E quelle mura non si spezzarono per liberarla, per seppellirli ambedue nelle loro rovine! La minaccia della violenza non la ridusse, perché l'anima sarebbe rimasta pur sempre incontaminata nelle vinte membra... quella della morte la consolava. L'animo perfido ed astuto del castellano tentò allora le fibre del cuore materno; minacciò che avrebbe spezzato sotto gli occhi di lei, ad uno di que' pilastri, il pargoletto Spinetta! Sciagura! questo è il punto vulnerabile di quella donna invincibile! Enrichetta gettò uno strido, e prostatasi ai piedi di quel mostro, trovò nell'amarezza del suo cuore accenti cosí sublimi e terribili al tempo stesso che quell'animo di fera rimase attonito della propria commozione.
      Oh il leone che infuriava nelle contrade di Firenze, non si è forse arrestato dinanzi a quella madre che, inginocchiatasi e protendendo le braccia verso di lui, proteggeva col proprio corpo il suo pargoletto! La belva generosa, le cui zanne spalancate e sanguinose tremavano nell'agonia della preda, si ammansò a quella vista e lentamente si ritrasse. Ma l'uomo, nel cui cuore sta talvolta un veleno che varrebbe ad attossicare i serpenti dell'Africa, sebbene commosso da un senso fuggitivo di compassione, misurò il dolore della povera madre, conobbe quanto partito potea ricavarne, e fermò di valersene.
      Il marchese dell'Aquila infinse misericordia, promise le avrebbe restituito il suo bambinello, e sarebbe ritornato egli stesso al domani, speranzoso di trovarla meglio disposta a seguire i suoi consigli.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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