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      .. non avete mai veduto schiave cristiane... dentro un aremo?
      Il marinaio che avea tentato, poco a poco, di gettar lo spavento nell'animo della giovane, lanciò improvvisamente queste parole, per far prova del suo coraggio. La vergine ne tremò tutta, perché le occorse alla mente l'ora vagheggiata dell'avvenire, e quindi gli orrori del servaggio. Ma ben presto rinfrancatasi:
      — Si può morire; proseguite, rispondea freddamente.
      — Supponete, proseguia allora l'inesorabile marinaio, che ci riesca passar liberi tra quelle mille falangi; ci resta a penetrare nella città; saprei ben io come entrarvi, ad insaputa degli assedianti e degli assediati; ma altri ostacoli, ben piú spaventevoli del campo dei musulmani, sorgerebbero a rintuzzarci; credereste attraversare la notte dell'inferno.
      — Purché se ne esca, o Guglielmo! proseguite.
      E il marinaio, rabbrividendo delle immagini che gli si accendevano foscamente nella memoria, come larve d'un sogno spaventevole, proseguiva compreso egli stesso da una paura superstiziosa.
      È una via immensa, sotterranea, oscura, solitaria, fuori della creazione vivente! qualche cosa che mi agghiaccia al solo pensarvi!
      — Tremi dunque, o Guglielmo?
      — E forse tremerete anche voi. Al disopra di quel sotterraneo sono piazze, palagi, templi... e perfino le sepolture. Chi abbia potuto scavare cosí le viscere della terra, nol so; ma certo non fu destra d'uomo vivo. Imaginatevi una foresta di pilastri smisurati, nereggianti, forse piú antichi del mondo che noi abitiamo... e sotto le immense vôlte che essi sostengono, un'acqua livida, immobile, senza fondo.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Guglielmo Guglielmo