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      .. Io che vidi, impassibile, l'oceano sconvolto dall'uragano, fui compreso di spavento indefinibile, alla vista di quell'acqua muta, nera tranquilla!... Forse v'è il regno dei trapassati! perché, nell'attraversarlo, uccelli di strane forme, larve colossali strisciavano per quelle vôlte, si perdevano nell'oscurità... ma senza strillo, senza lamento.
      — E chi v'ha rivelato il segreto di questo passaggio? domandò Eloisa, affascinata, almeno per un momento, da quella strana descrizione, cui accrescea forza ed evidenza, la pallidezza e la voce commossa del marinaio.
      — È un secreto conservato tra i Genovesi; per quest'adito, dalla colonia di Pera e di Galata penetravano in Costantinopoli, mentre Amurat, trent'anni or sono, la stringeva d'assedio. Un giorno, o per meglio dire, una notte, poiché in quella lunga caverna non v'è alternanza di luce, ma tenebra sempiterna, feci quel tragitto, in compagnia di mio padre, e conosco i segni intagliati nei pilastri, per non ismarrirsi in quell'immenso laberinto. Ora, consultate i vostri polsi; avete coraggio di seguitarmi?
      Nell'intervallo tra la domanda e la risposta, mentre stavano ambedue sospesi e pensierosi, s'udì un rimbombo fragoroso ed improvviso, come schianto di fulmine accompagnato da tremuoto.
      — È la bombarda massima(41) dei musulmani che ha ruggito, disse il marinaio senza scomporsi; e pensare che fu gettata da mani cristiane! soggiungeva, stringendo il pugno, con espressione di rabbia concentrata.
      — Chi sa, quante vittime, mentre parliamo, o Guglielmo! esclamò la vergine, chiudendo il volto tra le mani e pensando che la scarica di quella bombarda avrà tuonato sul capo di suo padre e di Giustiniani.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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