Pagina (332/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dalla parte della Propontide si avanzano quattro galee, tre delle quali innalberano la bandiera genovese, la quarta greca.
      — Oh son essi, esclamò Guglielmo, affissando i suoi occhi grigi, penetranti, come son quelli del marinaio, usi a scorrere sull'immensa superficie del mare, e a scoprire nell'orizzonte il primissimo spuntar d'una vela. Oh son dessi! ravviso i due griffoni e la croce nello scudo che sostengono.
      — E un centinaio di legni turchi, rispondeva mestamente Eloisa, schierati in tre ordini, vi si oppongono all'ingresso del canale! Ma proseguono, soggiungeva tosto, colorando di una porpora il candore virginale della sua fronte.
      La terribile aspettazione di quello scontro troncò le parole sul labbro della giovinetta; d'altronde, il vecchio marinaio avea concentrata negli occhi ogni sua forza vitale, ogni sua facoltà. Le sue narici si dilatavano come quelle del cavallo che fiuta la battaglia, mentre un tremito convulsivo de' nervi contraea i muscoli della sua faccia e delle due mani.
      — Coraggio, figliuoli, all'abbordaggio!... ruggì con voce soffocata, quasi fosse presente al combattimento, stendendo il pugno minaccioso e gran parte della persona al di fuori della finestra. La fisonomia angelica d'Eloisa e l'espressione feroce eppur nobile di quella del marinaio, armonizzavano singolarmente nei loro stessi contrasti.
      Vi fu un momento in cui le galee genovesi e i legni mussulmani scomparvero tra un nembo di fiamme e di fumo; se non che, tratto tratto una cintura di fuoco scorrea i fianchi dei vascelli e lasciava travedere, tra l'aria rosseggiante, le antenne che si spezzavano e i varii episodi di quella scena terribile.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Propontide Guglielmo Eloisa Eloisa