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      Irene alzò uno sguardo di profonda gratitudine in volto al suo magnanimo benefattore, uno sguardo di tal potenza, che l'arabo cavaliere, in circostanza meno solenne, non avrebbe potuto nasconderle quanto quell'atto di generosità gli costava. Ma questi due esseri sventurati dovranno incontrarsi ancora una volta, e a cimento ben crudele con se medesimi.
      Mentre i nostri fuggiaschi si affrettavano a ridursi in salvo, attraversando le vie piú deserte della città, difilava poco lungi un convoglio di prigionieri feriti, insanguinati, e alla testa di costoro una frotta di Mussulmani tenea sollevata una picca; e su questa picca, a segno di trionfo, stava confitto un teschio.
      Guglielmo, spiccatosi per un istante dalla comitiva e strascinato verso quell'orda con un terribile presentimento, alzò gli occhi a quella testa sanguinosa per riconoscerla, e conobbe — sventura irreparabile! — le auguste sembianze di Costantino, l'imperatore! Un velo di tenebre gli cadde a quella vista sulle pupille, e riprese il suo cammino colla morte nel cuore, sdegnoso di sopravvivere se non avesse avuto a compiere un'opera generosa.
      — Tutto è consumato! pensò fra se stesso; tutto si è compiuto secondo la mia predizione; or quale sarà la sorte di Irene e di Eloisa, a cui rimango sostegno unico sopra la terra!
     
      IV
     
      Il destino della città imperiale è compiuto; per la decima volta, dopo la sua fondazione, fu assediata e presa. I seguaci della brillante teoria, dice il Serra, la qual rassomiglia il corso delle umane cose al rivolgimento degli astri, quasi che quanto ci accade debba avere certo periodo e rinnovamento, non tralasciarono di osservare che come l'impero fondato in Roma da Augusto mancò sotto un principe del medesimo nome, cosí l'imperio trasferito in Oriente da Costantino il grande finì sotto un altro Costantino; e che siccome a Maometto fu dato di fondar la sua setta in Arabia, cosí avvenne a un Mussulmano, chiamato pur Maometto, di radicarla nella metropoli dell'Oriente.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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