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      In altro gravissimo errore incorse la Signoria, ordinando ai capitani delle due valli di far sí che que' terrazzani non sorgessero in armi a danni dell'oste nemica. La repubblica, dicono alcuni, non si volea compromettere col Botta, e ben sta; ma a che pro emanare quel severo divieto? senza il quale, quei rusticani gagliardi e della patria lor tenerissimi, sarebbero a frotte precipitati dalle loro montagne sull'iniquo invasore, e quanti barbari traea seco il rinnegato lor duce, ove agognavan tesori, avriano assai prima trovato la sepoltura.
      Genova al pari di Siena è la città della Vergine. Principale protettrice della repubblica, simbolo della sua libertà, a Lei si volge ogni cuore, Lei ne' gravi pericoli s'invoca a tutela dell'afflitte fortune. E però al mattino dell'otto settembre, solenne per la Concezione di Maria, erano i tempii accalcati da turbe devote che la supplicavano, stendesse la potente sua mano e traesse la patria da quell'abisso di guai. E Maria ne la trasse.
      Prevalendosi di tale solennità gli stranieri, cominciavano dall'alto della commenda di San Giovanni di Prè a bersagliare quanti per quella via transitavano, vietando loro gli approcci di San Tommaso: con un grosso di granatieri indi occuparono lo sbocco di Sottoripa e moschettavano i nostri. Ma vigorosamente risposero le batterie degli insorti, e primo d'ogni altro il mortaio di Pietraminuta che fulminava le porte di San Tommaso e la trincea sottoposta al rialto de' Filippini. A rintuzzar le palle nemiche, altri due cannoni traggono i Tedeschi sulla via che di fianco alle porte prospetta la piazza dell'Acquaverde: ma il fuoco de' Genovesi con piú di vivezza addoppiandosi, il conte d'Adda, tenente generale, cui era commessa la difesa di San Tommaso, innalzava un bianco vessillo e spediva al popolo un tamburo e quattro officiali, chiedendo armistizio d'un giorno.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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