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      E per dar conto della prova dell'oro, dico che, volendo fare di una libra d'oro accompagnato, qual perň sia a finezza di denari 22, scudi numero 113 1/7, alli quali sono quasi simili i correnti in Italia ed in altri paesi, sotto perň il nome o titolo del peso della balla (ancorché se ne potranno fare d'altre sorti, come nelle tariffe), in essi vi saranno once undeci d'oro puro; che, apprezzando ciascuno scudo lire sette imperiali, il tutto ascenderá alla somma di lire 792, e cosí, apprezzando le dette once undeci d'oro a lire 72 per oncia, fanno la suddetta somma. E similmente, volendo far corrispondere l'argento a dette once undeci d'oro, se ne piglieranno once 132 d'argento, quali, apprezzando a lire 6 d'imperiali l'oncia, ascenderanno alla somma delle dette lire 792.
      Ora, se mi fosse domandato s'io avessi eletto overo compostomi per questo fatto una libra, qual non fosse pesata se non la metá di quella di Bologna overo il doppio, e quali libre fossero poi state partite in dodici parti, sí come č partita la detta di Bologna, cioč in once dodici; se sotto una di tali libre avrei potuto fare i partimenti ad uno per dodici e dodici per uno, tanto per rispetto del peso quanto anco nell'apprezzare l'oro a lire 72 e l'argento a lire 6 imperiali l'oncia, dipendente da una di dette libre cosí fatte; e se io avrei potuto fare i partimenti confronti nel fare le monete: dico ch'io l'avrei potuto fare, e tali partimenti sarebbono riusciti, quanto alli pesi e quanto alli valori, in tal loro essere.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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