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      Onde manifestamente si conosce che dall'osservazione degli ordini proposti avenirá che, sí come al mondo vi è, e con veritá si crede esservi, si predica e dicesi una sola santissima fede di Giesu Cristo nostro redentore, ed una santa madre Chiesa catolica ed apostolica romana, dalle quali dipende ogni nostra salute, si potrá con ragion anco poi dire "una sola moneta imperiale", dalla quale ne veniranno per sempre regolati e perfettamente fatti tutti li pagamenti con qualsivoglia sorte di monete, o d'oro o d'argento; poiché in tutte le cittá e paesi sará osservato l'ordine descritto, cioè una istessa forma, una istessa lega, un istesso peso, un istesso numero ed un istesso titolo di valore. Il qual titolo pare aver anco quasi dipendenza dal precetto del Salvatore, che cosí dice: "Rendete a Cesare quello che è di Cesare, e parimente rendete a Dio quello che è di Dio".
     
     
     
      CAPITOLO XXXI
     
      Che per causa delle monete si sono alterati li prezzi di molte cose.
     
      Non resterò di dire che in molte cose si trova gran disordine per cagion delle monete, e ciò piú nelle picciole mercanzie che nelle grandi. Come per essempio, si sa la tela grossa di canipa esser cresciuta tre o quattro soldi il braccio ed anco piú, che senza paragone è maggior crescimento di quello del broccato. Il simile aviene in molte cose di poco momento; ché, per cosí dire, i solfanelli ed altre cose simili, ancorché poco siano cresciute di prezzo le materie loro, costano il doppio di quello che giá vender si soleano: onde, servando gli ordini nelli danari, com'è detto, ne seguiranno grandi utilitadi.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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