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      Il detto argento di rimedio vale lire -- ss. 10 den. --
      Per carboni, crugiolli, ferramenti, e per far saggi " -- " 3 " --
      All'aggiustatore delle monete " -- " 2 " --
      A quello che le fa proporzionate e tonde " -- " 3 " --
      Per la stampatura " -- " 3 " --
      Per dar il bianchimento " -- " 3 " --
      E figuro anco che venga il piú delle volte dalli zechieripagato l'argento fino qualche cosa piú del solito, cioè per
      ciascuna libra " -- " 10 " --
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      Le quali spese, computandovi dentro il valore dell'argentodi rimedio, ascendono alla somma di lire 1 ss. 14 den. --
     
      E se ben dette spese non fossero cosí giuste sotto detto calcolo, nondimeno esse sono ivi intorno, e alle volte di maggior somma per queste ed altre simili cause; ed altretante spese vanno cosí alla libra delle monete fine come alla libra delle basse, cioè di una lega 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 ed altre. Ed anco ho ritrovato che alle volte si sono cavate maggiori mercedi di fatture nelle basse che nelle fine, come sarebbe di soldi 8 o 10 o circa per libra.
      Della qual libra di detto argento misto, ch'era di lega di once 11 denari 8, figuro che se ne facessero li detti quarti numero 41, quali, tassando soldi 34 l'uno, compresa però in essi la suddetta spesa, fanno la somma di lire 69 soldi 14. Si dee anco considerare che nelle spese e fatture delle monete vi vien compreso qualche guadagno per il zechiero, ed anco la rata della recognizione, che alle volte si paga alli prencipi delle cittadi o alle republiche, di un tanto per libra d'oro e d'argento posto in zeca.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458