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      Ora, quanto al cavare le fatture delle monete d'oro, dico che anco esse vengono cavate dal corpo delli ducati e degli scudi o simili; e, se ben pare che colui che fa fare tali monete paghi al zechiero, poniamo, uno scudo d'oro per cento, over che il zechiero lavori per suo conto, nondimeno si cavano nel compartire esse monete. Imperoché, quanto agli scudi, se ne fanno sempre andare di tempo in tempo in numero di piú alla libra di quello che giá si solea prima fare; e, quandoché se ne facciano anco andare in minor numero alla libra, nondimeno è fatto poi crescere il loro valore oltra modo: ed anco si guadagna nell'accrescimento delli valori dati ed alterati di mano in mano alle monete che si fanno d'oro, cosí di minèra come degli ori giá coniati che si rifanno in altre monete, e particolarmente in ducati. E, come per essempio, s'alcuno volesse far fare di una libra d'oro puro ducati numero 104, e togliesse tanti scudi delli correnti di finezza di denari 22, nelli quali fossero once 12 di pur'oro, come sarebbe di quelli da 113 1/7 alla libra over d'altra sorte di tal finezza; e quali scudi 113 1/7 a lire 7 l'uno fanno la somma di lire 792, ed in essi vi sono once 11 d'oro puro; e, perché vi manco un'oncia di dett'oro, fa di bisogno anco pigliare altritanti scudi, nelli quali ella vi sia, e vale lire 72, che sono in tutto lire 864; e, raffinati detti scudi col cimento, si facessero i detti ducati 104, quali poi si spendessero per lire 8 soldi 12 imperiali l'uno: il valore di tali ducati ascenderebbe alla somma di lire 894 soldi 8, e cosí essi si spenderebbono per maggior valore di quello che si farebbe essendo in scudi, cioè di piú per lire 30 soldi 8. E pur si vede che tanto di pur'oro a peso si trova essere negli scudi come poi nelli ducati, e de' quali ducati cosí fatti, in quanto alla real forma, ciascuno valerebbe solamente lire 8 soldi 6 denari 1 11/13, e si averebbono da spendere per lire 8 soldi 6. Però avvertir si dee non esser cosa necessaria il pigliar l'oro, qual sia in accosta finezza, per poter fare scudi; né meno pigliare gli scudi per cimentarli e ridurli poi in ducati, perché la spesa di tal cimento è superflua: ma ben il dover vuole che l'oro atto a far ducati sia ridotto in ducati, e l'altro sia ridotto in scudi o bisilachi, e ciò per minor spesa.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458