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      Capo quarto, del publico.
     
      La prima parte, ch'appartiene al publico, è che in tutti li pagamenti ciascuno abbia la sua giusta quantitá in peso dell'oro e dell'argento, in qualsivoglia sorte di monete.
      La seconda, che si statuisca che tutti gli instromenti e contratti, o publici o privati, cosí di vendite, doti, livelli, affitti, come altri, che si faranno da ora inanzi, restino chiari per sempre della quantitá in peso dell'oro e dell'argento coniato che si dovrá dare o avere, cioè a ragion di puro e di fino.
      La terza ed ultima è che si facciano nuovi campioni proporzionati per le monete cosí d'oro come d'argento, i quali abbiano la loro dipendenza dal detto peso della libra di Bologna e dalli suoi partimenti nel capitolo VIII descritti; e che siano conservati presso il publico, accioché da quelli se ne facciano altri da distribuire per i popoli per servirsene in vedere i debiti pesi delle monete. E, sopra il tutto, il detto peso o campione della libra dovrá esser cosí conservato in tutti i luoghi, e de' quali se ne dovrá tener ottima cura dagli ufficiali di tempo in tempo a ciò deputati; imperoché non occorrerá mai piú calare o crescere le monete di valori, ma solo sará necessario conservarle e mantenerle per sempre nel giusto peso loro.
      Laonde manifestamente si conosce che dall'osservazione di tutte le suddette dodici parti succederá che tutti li pagamenti, che per l'avenire si faranno, resteranno perfettamente fatti; e si potrá poi veramente dire che si spenderá per sempre una sola moneta per tutto il mondo.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





Bologna