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      E perciò non occorrerá mai piú che prencipe alcuno faccia bollare o marchiare sorte alcuna di monete, dopoché saranno uscite dalle zeche, accioché le giuste di peso siano conosciute dalle leggiere: credo ben che ciò sia cosa di poco giovamento.
      Quinta. Non potrá mai nascere alcuna differenza nel dare o ricevere danari, imperoché, col mezo delle giá dette note, che saranno impresse sopra quelli che di nuovo si faranno, si conoscerá il loro valore, la lega, il numero ed il peso suddetti; e cosí anco si saprá delli giá coniati, che tassati saranno con l'ordine di sopra dimostrato.
      Sesta. Che gli instromenti e contratti o altre memorie, che si faranno, rimaneranno per sempre chiari in quanto alli crediti o debiti; essendoché in essi si nominerá l'oro e l'argento coniato nella forma, valore, lega, numero e peso giá descritti.
      Settima. Chi vorrá conoscere e sapere quant'oro o argento coniato si dovrá ricevere per un suo credito di molti anni inanzi creato, ciò si potrá facilmente fare servando quest'ordine. E ne darò un essempio. S'alcuno sará creditore di ducati o fiorini 100 d'oro, quali giá si spendeano per lire 4 soldi 11 imperiali l'uno o circa, che tutti ascendono alla somma di lire 455, ancorché si spendano di presente in molti luoghi per lire 8 soldi 12 o circa l'uno, volendo esser pagato giustamente del suo credito, e non si trovando di quelli da quel tempo per fare tal pagamento, sará necessario che sia sodisfatto in questo modo: cioè che faccia opera di trovare una o due o piú di simili monete per poterle bilanciare e sapere la loro lega, over farne il saggio, e poi col mezo di un contista far vedere di quante n'andavano alla libra; e, quandoché non se ne potessero trovare, per ciò fare fará di bisogno trovare i suddetti peso e finezza col mezo delle zeche di quel paese ove in tal tempo si battevano.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458