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      E, benché tanto il saper governar regni quanto conoscere distintamente la giustizia si pretenda intendersi universalmente da tutti, non per questo intendo concedere che in sé siano facili da conoscersi e che si conoscano; ma tutto il contrario: che la conoscenza dell'uno e l'altro sia difficilissima. E, in quanto al sapere governar regni, a me pare con ogni ragione si possa comparare alla difficultá e incertezza della medicina, e che benissimo se li possa appropiare quel che Ippocrate disse di quella: "L'arte lunga, la vita breve, il giudizio difficile, l'esperienzia pericolosa e l'occasione subitanea", come discorrendo ogni savio giudizio può comprendere. E il medesimo conferma la diversitá dell'opinioni sopra questo fra li primi savi del mondo, Platone e Aristotile; e degli antichi, da loro recitate tanto da questo nella Politica quanto da quello nelli libri De republica; e de' moderni, che han voluto deviare dal parere delli detti, depingendo e approbando il governo tirannico per politico, l'ignoranza de' quali è stata abbracciata da non pochi che governano o consegliano a chi governa. E questo ancora può far chiaro il diverso modo di governar di diverse e medesme nazioni in diversi lochi e tempi, prencipi e signorie, avendo tutte in ogni tempo un medesimo oggetto. Ma la difficultá di conoscere distintamente la giustizia può essere manifesta da questa sola ragione: che la scienzia in sé non ha mezzo certo di conoscere la veritá, né in quella si procede con demostrazione, ma solo con entimemati e argumenti topici: per la quale incertezza Aristotile disse che questa scienzia costava "per posizione e non per natura". Ché se nella filosofia naturale, quale, benché non abbia mezzo tanto certo di conoscere la veritá, avendo quello solo le scienzie matematiche nel primo grado e poche altre, pure si procede con demostrazione, e, con tutto ciò, vi è tanta difficultá intenderla bene da chi la professa; che sará intendere distintamente la giustizia da chi non ha acquistato l'abito? o che l'avesse acquistato, mentre, come si è detto, non vi è mezzo certo, né si procede con demostrazioni?


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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