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      CAPITOLO V
     
      Delle prime ragioni e consequenze che deduce dalla altezza e bassezza del cambio, con le cause che non fanno essere denari in Regno.
     
      Gli effetti, che dice Marco Antonio de Santis immediatamente seguitare dal cambio alto e basso, sono:
      Prima: l'uno faccia entrare, l'altro uscire li contanti dal Regno. Al quale non occorre rispondervi altrimenti, ché di sopra si è detto in abbondanza e l'esperienza l'ha dimostrato.
      Secondo: che li prencipi d'Italia nel tempo del cambio basso cavavano denari da' loro tesori. Questo è mero pensiero piú che veritá. E che siano tre le cause principali che faccino povero di denari il Regno: cioè che per le robbe che si comprano in Regno non vengano denari, e per quelle che il Regno compra ne mandi o escano fuora, e la terza per l'utile che si ha nell'estraere per fare ritornare per cambio: di tutte queste cause non occorre discorrere. Ché dell'ultima si è provato non importare cosa alcuna e, se fusse vera, farli utile. La prima e seconda sono vere e si possono redurre in una sola, cioè che la causa perché il Regno sia povero di denari è che, mancando gli accidenti che possono fare abbondare li regni d'oro e argento, e non vi essendo fuorché l'accidente della superabbondanzia della robba che si estrae per fuora, li denari, che dovriano venire per detta robba, non vengono. E la causa perché non vengono, né sia necessario venire, si è provato nella prima parte; e in questa seconda non importare per tale effetto cosa alcuna l'altezza o bassezza del cambio.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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