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      Perciò, dovendo trattare di questo remedio, quale è difficilissimo, e per esso si sono fatte piú provisioni e non sono riuscite, essendo la causa del male tanto potente, prima si discorrerá delli remedi tentati o d'altri si potessero proponere per tentarsi, se giovano o possono giovare al detto male e doveano essere potenti di fare abbondare d'oro e argento il Regno o, per dir meglio, soccorrernelo che non fusse in tanto bisogno; e dopo si trattará delli veri, secondo la qualitá che la materia ricerca, con la cautela necessaria. E cosí si sará complito a quanto si è promesso.
     
     
     
      CAPITOLO I
     
      Delli remedi fatti e proposti per fare abbondare il Regno di moneta.
     
      Li remedi fatti per abbondare il Regno di moneta sono questi:
      Primo, la proibizione dell'estrazione della moneta, tanto propria quanto forastiera, ogni sorte d'oro e d'argento.
      Secondo è stato il bassamento del cambio.
      Terzo è l'apprezzo della moneta forastiera e libertá che corra non solo al prezzo eguale alla propria pagando la manifattura di zecca, ma piú.
      Quelli, che si son proposti, sono il crescimento del valore della moneta propria o bassamento di peso, far parte o tutta la moneta d'argento piú basso.
     
     
     
      CAPITOLO II
     
      Del remedio della proibizione dell'estrazione della moneta.
     
      La ragione apparente, che è stata causa d'indurre a far questa provisione di proibire l'estrazione della moneta, è stata che con quella si conserva la moneta che vi è e che vi deve venire. Perciò, venendone o molta o puoca, mentre non si può estraere, sempre va crescendo, e cosí il Regno viene ad abbondare di moneta, poiché si è presupposto venire di necessitá milioni cinque ogni anno, meno docati doicentomilia per la robba che si estrae.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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