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      --Se mi si dirá che ne comprará robba per estraerla fuora, questo non causa abbondanza, ma penuria; che, come prima bisognava venire tanto piú moneta per aver la robba, al presente, con venirne tanto manco, estrae la medesima quantitá. Se si dice che non compra robba, ma li negoziará in mercanzia o comprará entrate o altre robbe stabili in Regno, è questo tanto peggio, che tanto piú lo fa impoverire: perché, come prima li bisognava far venire maggior quantitá per negoziare, al presente li bisogna far venire minore e ha l'istesso; e cosí succede nelle compre dell'entrate o robbe stabili. E queste cose sono quelle che l'han fatto impoverire il Regno, e che nulla gli giovi la quantitá delle robbe che vi nascono superabondanti e si estraeno fuora, e mai non vengono li denari, come si è detto diffusamente di sopra: ché la causa vera che non vengano li denari per l'estrazione della robba sono l'entrate che han forastieri in Regno e l'industrie che vi fanno, sí che quanto piú si daria occasione di negoziare con piú vantaggio e utile a forastieri in Regno e che possano comprare entrate e robbe, tanto piú crescerá la penuria della moneta per l'estrazione della robba. E in Regno non vi è altra speranza.
      E se si dicesse:--Se questo fusse vero, segueria consequenza che li prencipi dovriano togliere l'occasione di far negoziare forastieri ne' Stati loro, il contrario del quale parrá che abbia detto nella prima parte, avendo posto per uno degli accidenti communi, che può fare abbondare li regni d'oro e argento, il trafico, e che in Venezia sia questo accidente benissimo e sia una delle cause dell'abbondanza, quale trafico sia causa della quantitá de' negozi; dunque questo, che si è detto di sopra, contradice a quello:--rispondo che, considerato bene e inteso quel che ho detto nella prima parte, non solo non contradice a questo che dico, ma conferma il medesimo; mentre intanto ho detto che il trafico grande sia causa de l'abbondanza, in quanto nel luoco dove è, e a rispetto delle robbe d'altri paesi per altri paesi, e cosí de' negozi, e non per esso solo, che fa il contrario effetto; e nel medesimo loco si è provato il trafico in Regno non posser essere se non a rispetto di se medesimo: quale è causa di penuria e non d'abbondanza, avendo rispetto a esso; e, dove è causa d'abbondanza, è a rispetto d'altri luochi, come in Venezia.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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