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      E non solo si è fatto conoscere l'errore, ma in breve tutte le cause che possono fare abbondare li regni di monete dove non vi sia miniera di oro o argento, e con piú essempi ed esperienze di diverse cittá d'Italia comprobato esser vere; che non dovria parer strano, a chi desia d'investigare e fatigar l'ingegno, contentarsi di questo e di aver detto quanto si è detto sopra li remedi tentati e proposti da altri, con accennar gli espedienti veri e in questo fine il modo, esplicando alcune contrarietá che par contenga detto modo.
      Come si è detto, una delle cause che non permette vengano denari in Regno per l'estrazione della robba sono l'entrate che tengono forastieri; e si è concluso che o non sia possibile o non espediente, per il pericolo di maggior danno o altro, levar questa causa, e ancora esser proposizione vera che durante la causa dell'infirmitá duri sempre l'infirmitá. Da queste due conclusioni par che nasca consequenzia necessaria che non vi possa essere remedio mentre la causa non si può togliere, e, non togliendosi, il male ha sempre da durare. Bisogna resolvere questa contradizione. Alla quale si risponde che, ancorché la causa non si levi, non segue consequenzia che debba durare sempre il male, perché la proposizione che durante la causa dura l'effetto, o sia morbo o altro, procede nelle cause necessarie semplici e assolute, quali necessariamente producano l'effetto, come è il fuoco a rispetto del caldo; ché non sará mai possibile levarsi l'effetto del caldo non levandosi il fuoco, e sempre che ci sará il fuoco ci sará necessariamente il caldo.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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