Pagina (282/458)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma a che cercare dagli antichi fatti e costumi gli argomenti a persuader l'importanza e la stima che delle monete deve farsi, e quanta pubblica attenzione siasi sempre avuta ad impedire e correggere i disordini di quella? Mentre in tutta quest'opera ne traspariranno cosí evidenti le ragioni, che non potrá non restarne persuaso chiunque vorrá durare la fatica di leggerla.
     
     
     
      CAPITOLO II
     
      Della proporzione della moneta alle cose vendibili, considerata universalmente.
     
      Qualunque volta io considero la necessitá che aveva del commercio il genere umano e le comoditá che al suo vivere sono da esso risultate, non posso di meno di non ammirare la divina sapienza e bontá, che all'ingegno degli uomini infuse, tra gli altri, i semi di cosí feconda invenzione, qual fu quella della moneta, cui mediante si è cosí fattamente diffusa per tutto il globo terrestre la comunicazione de' popoli insieme, che può quasi dirsi esser il mondo tutto divenuto una sola cittá, in cui si fa perpetua fiera d'ogni mercanzia, e dove ogni uomo, di tutto ciò che la terra, gli animali e l'umana industria altrove produce, può, mediante il danaro, stando in sua casa provvedersi e godere. Maravigliosa invenzione! Imperciocché, essendo le cose tutte nel numero, peso e misura costituite da chi le creò, fra tutti gli stromenti, che per misura della quantitá, siasi discreta o continua, o siasi nel peso o nel moto, nel tempo della distanza, nella mole, o in qualunque altro modo considerata nelle cose, sono stati trovati, niuno può dirsi stromento piú universale della moneta, il cui uso si stende a misurar insino i desidèri e le passioni nostre: onde quel prezzo, che per soddisfare ad un appetito, buono o reo ch'egli sia, ci contentiamo di spendere, è appunto la misura dell'appetito con che lo bramiamo, mentre ci determiniamo in noi stessi che piú di tanto non spenderessimo per ottenerlo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458