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      Ogni nuova invenzione in tanto solo porta seco gran guadagno e trova prezzo grande nella stima degli uomini, in quanto la raritá la rende piú desiderabile. Non sono venticinque anni che si credeva non trovarsi nel mondo medaglie di rame dell'imperadore Ottone. Le prime, che si scoprissero, furono comprate fin a dugento scudi d'oro; ed erano poco ben conservate e di trista condizione. La grandezza del prezzo ha eccitato l'industria di molti, che hanno sin passato il mare per andare in Egitto, in Soria ed in altri luoghi, ove di queste raritá si fa minor conto; e se ne hanno raccolte tante, che le piú perfette e meglio conservate di questo imperadore non vagliono un terzo di quello che valessero le prime; ed ogni dí valerebbero meno, se la dilettazione di questa nobile suppellettile non si fosse diffusa in tanti, particolarmente principi e signori grandi, che ne fanno numerose e preziose raccolte. Dunque, siccome di quelle cose delle quali una stessa quantitá per lo piú si conserva nel mondo, come le terre, gli edifizi e cent'altre, il prezzo si cangia secondo che nel mondo maggiore quantitá di moneta spendibile si trova in commercio; cosí, dato che si conservi la stessa quantitá di moneta in commercio, vagliono le cose piú e meno secondo la loro raritá ed il disiderio che hanno gli uomini: dal che tanto piú resta manifesto che la moneta ed i disidèri si misurano reciprocamente insieme, ed ambidue sono misura universale di tutte le cose contrattabili, conforme all'opinione d'Aristotele che di sopra citammo.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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