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      Quel corriero ha camminato tanto piú veloce di quell'altro, perché in tante ore ha fatto piú miglia. E se io non supponessi il moto eguale, non avrei la misura del tempo. Ora, perché ambidue sono incerti, né posso accertarmi delle ore, che siano eguali, né del moto, che sia sempre dello stesso tenore; dove sará quella terza cosa, che misuri il tempo e il moto, ed abbia in sé tale certezza di misura, che non possiamo di lei dubitare? Mi dicono alcuni questa misura comune essere il moto de' cieli, anzi non essere il tempo stesso che il moto pure de' cieli. Sia come a loro piace per ora: perché fino a ricevere il moto del cielo per misura la meno ineguale del tempo, io mi ci ridurrò forse; ma che il tempo non sia altro che questo moto de' cieli, sicché, cessando i cieli di moversi, cessarebbe d'esser il tempo, non ho ordigni nel mio cervello per capirlo, e non so come non possano durar le cose, quando anche non si movessero i cieli, mentre io trovo che, per allungare il giorno piú del solito, Iddio fermò i cieli a' prieghi di Giosué. Sia pure per ora come vogliono: io dimando ancora se questo moto de' cieli è uguale o ineguale. Mi risponde l'astronomia che i giorni sono fra loro disuguali, eziamdio i naturali, sicché le 24 ore d'oggi, che siamo a 14 luglio, sono piú brevi delle 24 ore di qualsivoglia giorno di dicembre, eziamdio che si contino di mezzo in mezzo dí, perché il moto diurno del sole non è uguale da un giorno all'altro, né da una stagione all'altra. Altri mi suggeriscono che il moto del primo mobile è in tutto e per tutto eguale, ed io farò loro servizio se l'ammetto: perché, se lo negassi, non averebbono altra prova per chiarirmene che l'aver fin qua tutti cosí supposto; poiché per altro non abbiamo al mondo misura cosí certa, che basti per verificare le misure del moto e del tempo.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





Iddio Giosué