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      Ma un'altra maliziosa invenzione è stata piú volte praticata da alcuni partitanti, che ha prodotti gravissimi pregiudizi. Non propongono giammai, o ben rare volte, partiti, che non v'includano capitoli di fabbricar, oltre le monete buone, qualche altra spezie, nella quale sia guadagno per loro, e spezialmente di monete basse. Non si costuma nelle zecche pesar tanto esattamente le monete basse, che debbano esser tutte eguali, perché sarebbe troppo laborioso l'aggiustarle tutte come si fa di quelle d'oro e d'argento; ma basta che, pesate a rifuso davanti il magistrato, che prima fa ben bene rimescolar la massa, ne contino in una libbra a bilancia quel numero che da' pubblici decreti vien prefisso, sicché le piú picciole siano compensate da quelle che sono maggiori del giusto. Licenziate che siano dal magistrato, ne accappano da parte le maggiori, per rifonderle di nascosto, e dánno fuori solo le picciole, rifondendo le altre; e se il magistrato le fa anco portar allora nel pubblico erario, nondimeno, sparse che sieno nel popolo, il partitante le va raccogliendo e scegliendo per sé le piú gravi, per rifonderle o per servirsene di nuovo a mescolar con le picciole, per passarle davanti al magistrato. Mi perdonino i zecchieri onorati, de' quali non parlo; ma narro ciò che piú volte è stato da' cattivi praticato. Dalla qual poco onesta industria nasce il vedersi poi ripiena la piazza di monete scarse, che non hanno il valore decretato, e dánno perciò tanto maggiore occasione a' falsari d'introdurne di false.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458