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      Furono poi regolate, e per fregi e spartimenti fatto , bellissimi andari; cosí di stucchi mescolarono quelle con la pittura. E sí inanzi andò questa pratica, che in Roma et in ogni luogo dove i Romani risedevano, ve n'è ancora conservato qualche vestigio. E nel vero che tocche d'oro et intagliate di stucchi, elle sono opera allegra e dilettevole a vedere. Queste si lavorano di quattro maniere: che l'una lavora lo stucco schietto, l'altra fa gli ornamenti soli di stucco e dipigne le storie ne' vani e le grottesche ne' fregi; la terza fa le figure parte lavorate di stucco e parte dipinte di bianco e nero, contrafacendo cammei et altre pietre. E di questa spezie grottesche e stucchi se n'è visto e vede tante opere lavorate da' moderni, i quali con somma grazia e bellezza hanno adornato le fabbriche piú notabili di tutta la Italia, che gli antichi rimangono vinti di grande spazio. E la ultima lavora di acquerello in su lo stucco, campando il lume con esso et ombrandolo con diversi colori. Di tutte queste sorti, che si difendono assai da 'l tempo, se ne veggono delle antiche in infiniti luoghi a Roma et a Pozzuolo vicino a Napoli. Et ancora questa ultima sorte si può benissimo lavorare con colori sodi a fresco, e si lascia lo stucco bianco per campo a tutte queste, che nel vero hanno in sé bella grazia; e fra esse si mescolano paesi, che molto danno loro de lo allegro, cosí ancora storiette di figure piccole colorite. E di questa sorte oggi in Italia ne sono molti maestri, che ne fanno professione et in esse sono eccellenti.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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