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      Fatto questo, per tagliarli a misura, si piglia un ferro appuntato affocato, con la punta del quale, avendo prima con una punta di smeriglio intaccata alquanto la prima superficie dove si vuole cominciare e con un poco di sputo bagnatovi, si va con esso ferro lungo que' dintorni, ma alquanto discosto. Et a poco a poco, movendo il predetto ferro, il vetro si inclina e si spicca da la piastra. Di poi con una punta di smeriglio si va rinettando detti pezzi e levandone il superfluo; e con un ferro, che e' chiamano grisatoio o vero topo, si vanno rodendo i dintorni disegnati, tale ch'e' venghino giusti da potergli commettere per tutto. Cosí dunque commessi i pezzi di vetro, in su una tavola piana si distendono sopra il cartone, e si comincia a dipignere per i panni l'ombra di quegli, la quale vuol essere di scaglia di ferro macinata e d'un'altra ruggine ch'alle cave dil ferro si trova, la quale č rossa, e con questa si ombrano le carni, cangiando quelle co 'l nero e rosso secondo che fa bisogno. Ma prima č necessario alle carni velare con quel rosso tutti i vetri e con quel nero fare il medesimo a' panni con temperarli con la gomma a poco a poco dipignendoli et ombrandoli come sta il cartone. Et appresso, dipinti che e' sono, volendoli dare lumi fieri si ha un pennello di setole corto e sottile, e con quello si graffiano i vetri in su il lume, e levasi di quel panno che aveva dato per tutto il primo colore, e con l'asticci,ola del pennello si va lumeggiando i capegli e le barbe et i panni et i casamenti e paesi come tu vuoi.


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Le vite de' pių eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014