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      E, fra gli uomini che alla greca lavoravano, era tenuto eccellente Margaritone Aretino, il quale lavorò a fresco in Arezzo molte tavole e molte pitture; et in San Clemente, badia de' frati di Camaldoli, oggi rovinata e spianata tutta, insieme con altri edifizii, per avere il duca Cosimo de' Medici non solo in quel luogo, ma intorno intorno a quella città, disfatte le mura vecchie, le quali da Guido Pietramalesco Vescovo e padrone di quella città furon già rifatte, et oggi per ordine di questo principe si vanno gittando per terra e riducendo fortissime alla moderna. Aveva Margaritone, non senza grandissimo tempo e fatica, quasi tutta questa chiesa dipinta in piú quadri, ne' quali si vedevano figure grandi e piccole; et ancora che elle fussino lavorate alla greca, ci si conosceva dentro un buon giudizio et un grandissimo amore, come può far fede quel che , si vede di suo rimasto in quella città, e massime in San Francesco, dove ora è messa in uno ornamento moderno, in la cappella della Concezzione, una tavola dentrovi una Nostra Donna, tenuta da que' frati in grandissima venerazione. Fece nella medesima chiesa, alla greca, un Crocifisso grande, oggi posto in quella cappella dove è la stanza degli operai, il quale è in su l'asse dintornato la croce; e di questa sorte ne fece molti per quella città. Lavorò nelle monache di Santa Margherita una opera che ora è posta nel tramezzo della chiesa appoggiata a quello, et è una tavola con istorie di figure piccole, da lui con assai miglior maniera, che le grandi, diligenzia e grazia condotte.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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