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      Il primo di costoro armato sta in attitudine disagiosa aspettando la volta sua, e si mostra tanto bramoso di tirare che e' non pare che senta il disagio. L'altro, inarcando le ciglia, con la bocca e con gli occhi aperti, guarda i dadi per sospetto quasi di fraude, e chiaramente dimostra a chi lo considera il bisogno e la voglia che egli ha di vincere. Il terzo, che tira i dadi, fatto piano de la veste in terra co 'l braccio tremolante pare che accenni ghignando volere piantargli. Similmente per le facce della chiesa si veggono storie di Santo Giovanni Evangelista, et altre cose per la città fatte da Taddeo, che si riconoscono per di sua mano da chi ha giudizio nell'arte. Veggonsi ancora oggi nel vescovado, dietro allo altare maggiore, alcune storie di Santo Giovanni Batista, le quali con tanto maravigliosa maniera e disegno sono lavorate, che lo fanno tenere mirabile. In Santo Agostino, alla cappella di Santo Sebastiano, allato alla sagrestia, fece storie di esso martire et una Disputa di Cristo con i dottori, tanto ben lavorata e finita, che è miracolo a vedere , la bellezza ne' cangianti varii e la grazia ne' colori di queste opere, finite per eccellenza. In Casentino, transferitosi al Sasso della Vernia, dipinse la cappella dove San Francesco ricevette le stimite et Iacopo di Casentino divenne suo discepolo in queste gita. Finita tale opera, insieme con Giovanni Milanese se ne tornò a Fiorenza, dove nella città e di fuori, fecero tavole e pitture assaissime e di grande importanza.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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