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      Né mancò di poi chi lo onorasse di questo epitaffio:
      LAVR BICCIO PICTORI ANTIQVOR ARTIFICIO ET ELE-GANTIAE SIMILLIMO AC PROPE PARI BICCIVS ET NERIVS FILII ETARTIS ET PIETATIS ERGO POSVER.
     
      IL FINE DELLA PRIMA PARTE DELLE VITE
     
      PROEMIO DELLA SECONDA PARTE DELLE VITE
     
      Quando io presi primieramente umanissimo lettor mio, a descrivere queste vite, e' non fu mia intenzione fare una nota delli artefici et uno inventario, dirò cosí, delle opere loro, né giudicai mai degno fine di queste mie, non so come belle, certo lunghe e fastidiose fatiche, ritrovare il numero et i nomi e le patrie loro, et insegnare in che città et in che luogo appunto di esse si trovassino al presente le loro pitture o sculture o fabriche; che questo io lo arei potuto fare con una semplice tavola, senza interporre in parte alcuna il giudizio mio. Ma vedendo che gli scrittori delle istorie, quegli che per comune consenso hanno nome di avere scritto con miglior giudizio, non solo non si sono contentati di narrare semplicemente i casi seguiti, ma con ogni diligenzia e con maggior curiosità che hanno potuto, sono iti investigando i modi et i mezzi e le vie che hanno usati i valenti uomini nel maneggiare l'imprese, e sonsi ingegnati di toccare gli errori, et appresso i bei colpi e ripari e partiti prudentemente qualche volta presi ne' governi delle faccende, e tutto quello insomma che sagacemente o straccuratamente, con prudenzia o con pietà o con magnanimità, hanno in esse operato, come quelli che conoscievano la istoria essere veramente lo specchio della vita umana, non per narrare asciuttamente i casi occorsi a un principe od a una republica, ma per avvertire i giudizii, i consigli, i partiti et i maneggi degli uomini, cagione poi delle felici et infelici az,zioni.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014