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      Il che nasce il piú delle volte non tanto da la natura del popolo, quanto da la falsa calunnia di alcuni artefici che esercitando il mestier medesimo, per la poca virtú che egli hanno, si ritruovano rimasi in dietro. E come se il biasimo di colui accrescesse la gloria loro, attendono in detti et , in fatti a vituperarlo, ancora che a torto. Questo si vide in Dello pittor fiorentino, il quale essendo dalla natura dotato d'ingegno e d'accorgimento, lo mostrò molto bene nello essere stato schernito e proverbiato, quando e' fu fatto cavaliere; onde si vendicò, mostrando il mezzo dell'ugna, e con esse quietò il grido di colui che lo aveva schernito e vituperato. Et inoltre con lo aversi alcuna cosa de le sue fatiche acquistato in contanti, fuggí il bisogno delle mercé di altrui. Perché Dello fuor d'ogni bisogno in grado et in convennevole onore trovossi e da coloro che serviti se n'erano, fu strabocchevolmente remunerato. Onde coloro che piú erano ricchi d'invidia e di mal animo, da l'invidia e da la misera vita che di continuo menavano, furono tormentati et afflitti. Le quali cose, i superbi e gli arroganti gastigano spesso col bastone della povertà. Dicono molti, che Dello attese alla scultura et alla pittura, perché nel primo chiostro di Santa Maria Novella, in un cantone, fece di verde terra la storia d'Isaac quando dà la benedizzione ad Esaú. E poco dopo questa opera fu condotto in Ispagna, ove postosi al servigio del re, venne in tanto credito, che molto piú desiderare da artefice non si sarebbe potuto.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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