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      Et allora fece Masaccio per pruova il San Paulo presso alle corde delle campane, solamente per mostrare il miglioramento che egli aveva fatto nella arte. E dimostrò veramente infinita bontà in questa pittura, conoscendosi nella testa di quel santo, il quale è Bartolo di Angiolino Angiolini ritratto di naturale, una terribilità tanto grande, che e' pare che la sola parola manchi a questa figura. E chi non conobbe San Paulo, guardando questo, vedrà quel dabbene della civiltà romana, insieme con la invitta fortezza di quello animo divinissimo tutto intento alle cure della fede. Mostrò ancora in questa pittura medesima la intelligenzia di scortare le vedute di sotto in su, che fu veramente maravigliosa, come apparisce ancor oggi , ne' piedi stessi di detto Apostolo, per una difficultà facilitata in tutto da lui, respetto a quella goffa maniera vecchia che faceva (come io dissi poco disopra) tutte le figure in punta di piedi. La qual maniera durò fino a lui senza che altri la correggesse, et egli solo, e prima di ogni altro, la ridusse a 'l buono del dí d'oggi.
      Accadde, mentre che e' lavorava in questa opera, che e' fu consagrata la detta chiesa del Carmine da tre vescovi, e Masaccio in memoria di ciò, di verde terra dipinse, di chiaro e scuro, sopra la porta che va in convento, dentro nel chiostro, tutta la sagra come ella fu. E vi ritrasse infinito numero di cittadini in mantello et in cappuccio, che vanno dietro a la processione, fra i quali fece Filippo di Ser Brunellesco in zoccoli, con Donato scultore et altri suoi amici domestici.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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