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      Venuta la morte del suo maestro, che lavorava allora la cappella de' Garganelli in San Pietro di Bologna, fu ricercato da 'l padrone di quello, se li bastava l'animo di condurla a quella perfezzione che 'l Cossa aveva disegnato. Per il che Ercole con bonissimo animo la prese, e si convennero insieme di dargli quattro ducati il mese, e la spesa per lui e per un suo garzone, et i colori che in tale opera avevano a porsi. Laonde Ercole, messosi a gara con l'opera che il Cossa aveva fatta nella volta, la passò grandemente di disegno, di colorito e d'invenzione. Egli figurò in una parete la Crocifissione di Cristo, cosa che è molto piena e bella, dove si vede figurato da lui oltra il Cristo che già è morto, il tumulto de' Giudei venuti a vedere il Messia in croce; e tra questi una diversità di teste grandissima, avendo egli studiosissimamente cercato di farle tanto differenti l'una da l'altra, che elle non si somiglino in cosa alcuna. E ve ne fece veramente qualcuna che scoppiando di dolore nel pianto, assai chiaramente dimostra quanto e' cercasse imitare il vero. Èvvi lo svenimento della Madonna che è pietosissimo, ma molto piú compassionevole lo aiuto delle Marie in verso di quella, per vedersi ne' loro aspetti tanto dolore, quanto è appena possibile imaginarsi nel morire la piú cara cosa che tu abbia, e stare in perdita della seconda. Ma tra l'altre cose notabili che vi sono è un Longino a cavallo in su una bestia secca in iscorto, che ha rilievo grandissimo; et in lui si conosce la impietà nello avere aperto il lato di Cristo, e la penitenzia e converzione nel trovarsi ralluminato.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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