Pagina (505/1014)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per il che gli allogarono i detti Consoli i candellieri de l'argento, di braccia III l'uno, e la croce a proporzione, dove egli lavorò tanta roba d'intaglio e la condusse a tanta perfezzione, che e da' forestieri e da' terrazzani sempre è stata tenuta cosa maravigliosa. Durò in questo mestiero infinite fatiche, sí ne' lavori che e' fece d'oro, come in quelli di smalto e di argento. Le quali cose in gran parte, per i bisogni della città nel tempo della guerra, sono state dal fuoco destrutte e guaste. Laonde, conoscendo egli che quella arte non dava molta vita alle fatiche de' suoi artefici, si risolvé per desiderio di piú lunga memoria, non attendere piú ad essa. E cosí avendo egli Piero suo fratello che attendeva alla pittura, si accostò a quello, per imparare i modi del maneggiare et adoperare i colori. Parendoli pure una arte tanto differente da l'orefice, che se egli non avesse cosí prestamente resoluto di abbandonare quella prima in tutto, e' sarebbe forse stata ora che e' non arebbe voluto esservisi voltato. Per la qual cosa spronato dalla vergogna piú che dallo utile, appresa in non molti mesi la pratica del colorire, diventò maestro eccellente. Et unitosi in tutto con Piero lavorarono in compagnia di molte pitture. Fra le quali per dilettarsi molto del colorito, fecero al Cardinale di Portogallo una tavola ad olio in San Miniato al Monte, fuori di Fiorenza, la quale fu posta su lo altare della sua cappella, e vi dipinsero dentro San Iacopo Apostolo, Santo Eustachio e San Vincenzio, che sono stati molto lodati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





Consoli Piero Piero Cardinale Portogallo San Miniato Monte Fiorenza San Iacopo Apostolo Santo Eustachio San Vincenzio