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      Per il che si dà in preda il valore alla desperazione, di maniera che deviano da 'l primo essere e vanno in abbandono i principii buoni cominciati altamente. Onde viene che gli spiriti eccellenti s'attoscano, e non producono i frutti che tengono vivi i nomi dopo la morte. Laonde veggiamo quello che avvenne nella remunerazione e nella sorte in Andrea Mantegna, il quale sendo stimato, onorato e premiato, non fu maraviglia se la virtú che aveva sempre andò crescendo. E fu grandissima ventura la sua che, sendo nato d'umilissima stirpe in contado, e pascendo gli armenti, tanto s'alzasse col valore della sorte e della virtú, ch'egli meritasse di venire cavaliere onorato.
      Nacque, secondo la opinione di molti, Andrea in una villa vicino a Mantova, e col tempo condotto in quella città, imparò l'arte della pittura. E fece molte opere nella sua giovanezza che li diedon nome e lo fecion conoscere; e da chi vide l'opere sue fu molto avuto in pregio, e massime in Lombardia da que' signori fu poi molto stimato et in molte città fuor di quella provincia ancora. E perché fu amicissimo del marchese Lodovico di Mantova, in sua gioventú fama e grazia grandissima e favori infiniti ebbe appresso di lui. Et egli in molte cose mostrò di stimar molto la virtú sua e d'averla in grado et in bonissimo pregio. Perché Andrea gli dipinse nel castello di Mantova nella cappella di quello una tavoletta, nella quale con storie di figure non molto grandi mostrò che meritava gli onori che gli erano fatti, perché questa opera è molto stimata fino al presente da tutti i lodati ingegni.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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