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      E fra gli altri gli venne capriccio di fare una figura, che si cava una calza che per essersi per il sudore appiccata alla gamba, colui la tira a rovescio, appoggiandosela allo altro stinco, con tanta forza e disagio che e l'una e l'altro gli appare nel viso; cosa che fu tenuta molto in que' tempi in maraviglia e venerazione. Dicesi che Papa Innocenzio per le occupazioni che aveva, non dava cosí spesso danari al Mantegna, come esso avrebbe volu,to; per il che si risolse di dipignere in tal lavoro alcune Virtú di terretta, e fra l'altre fece la Discrezione. Onde il papa un giorno venuto a veder l'opra, gli domandò che figura fosse quella; egli rispose essere la Discrezione. Allora disse il papa: "Se vuoi ch'ella stia meglio, favvi allato la Pazienzia". E cosí fu cagione che Andrea si tacque, et aspettò il fine dell'opera; la quale poi che fu finita, il papa con onorevoli premii al suo duca lo rimandò. Fece poco da poi in Padova sopra la porta del Santo, uno archetto dove si vede scritto il suo nome; e ne' Servi della medesima città, dipinse la cappella di San Cristofano con bellissima grazia. Appresso ritornato a Mantova, murò e dipinse per uso suo una bellissima casa, la quale si godette mentre che e' visse. Dilettossi ancora de l'architettura, et accomodonne molti suoi amici. Per il che avendo già pieno il mondo di fama e di opere, con dispiacere grandissimo di chi lo amava, si morí nella età di anni LXVI nel MDXVII. E con esequie onorate fu sepelito in Santo Andrea, e gli fu fatto questo epitaffio:


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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