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      Et avendo uno intelletto tanto divino e maraviglioso, che essendo bonissimo giometra, non solo , operò nella scultura e nell'architettura, ma la professione sua volse che fosse la pittura. Mostrò la natura nelle azzioni di Lionardo tanto ingegno, che ne' suo' ragionamenti faceva con ragioni naturali tacere i dotti. Fu pronto et arguto, e con una perfetta arte di persuasione mostrava le difficultà del suo ingegno, che nelle cose de' numeri faceva muovere i monti, tirava i pesi, e fra le altre parole mostrava volere alzare il tempio di San Giovanni di Fiorenza e sottomettervi le scalee, senza ruinarlo, e con sí forti ragioni lo persuadeva, che pareva possibile, quantunque ciascuno, poi che e' si era partito, conoscesse per se medesimo la impossibilità di cotanta impresa. Era tanto piacevole nella conversazione che tirava a sé gli animi delle genti. E non avendo egli, si può dir, nulla e poco lavorando, del continuo tenne servitori e cavalli, de' quali si dilettò molto, e particularmente di tutti gli altri animali, i quali con grandissimo amore e pazienzia sopportava e governava. E mostrollo che spesso passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva il prezo che n'era chiesto, li lasciava in aria a volo, restituendoli la perduta libertà. Laonde volse la natura tanto favorirlo, che dovunque e' rivolse il pensiero, il cervello e l'animo, mostrò tanta divinità nelle cose sue, che nel dare la perfezzione, di prontezza, vivacità, bontade, vaghezza e grazia, nessuno altro mai gli fu pari.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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