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      Ma sempre si è potuto vedere ne' nostri pittori, che quelli che hanno ben disegnato, hanno avuto qualche imperfezzione nel colorire; e che molti che fanno perfetta una qualche cosa particulare, lasciano poi per la maggior parte le cose loro piú imperfette che perfette. Il che per il vero nasce da la difficultà del,la arte, la quale ha da imitare tanti capi di cose, che uno artefice solo non può farle tutte perfette. Laonde ben si può dire che e' sia non dico maraviglia, ma miracolo grandissimo che gli spiriti ingegnosi faccino quello che e' fanno. Et i Toscani per avventura in maggior numero certo che gli altri. Di che proverbiata la madre dello universo da infiniti a chi non pareva avere il debito loro in questa divisione, fece degna la Lombardia de 'l bellissimo ingegno di Antonio da Correggio pittore singularissimo. Il quale attese alla maniera moderna tanto perfettamente, che in pochi anni dotato dalla natura et esercitato dall'arte divenne raro e maraviglioso artefice. Fu molto d'animo timido, e con incommodità di se stesso in continove fatiche esercitò l'arte, per la famiglia che lo aggravava: et ancora che e' fusse tirato da una bontà naturale, si affliggeva nientedimanco piú del dovere, nel portare i pesi di quelle passioni, che ordinariamente opprimono gli uomini. Era nell'arte molto maninconico e suggetto alle fatiche di quella e grandissimo ritrovatore di qualsivoglia difficultà delle cose, come ne fanno fede nel Duomo di Parma una moltitudine grandissima di figure, lavorate in fresco e ben finite, che sono locate nella tribuna grande di detta chiesa: nelle quali scorta le vedute al di sotto in su con stupendissima maraviglia.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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