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      Fece fare in Borgo il palazzo che fu di Raffaello da Urbino lavorato di mattoni e di getto con casse le colonne, e le bozze di opera dorica e rustica, cosa molto bella et invenzion nuova del fare le cose gettate. Fece ancora il disegno et ordine dell'ornamento di Santa Maria da Loreto, che da Andrea Sansovino fu poi continuato, et infiniti modelli di palazzi e tempii, i quali sono in Roma e per lo Stato della Chiesa. Era tanto terribile l'ingegno di questo maraviglioso artefice, che e' rifece un disegno grandissimo per restaurare e dirizzare il palazzo del papa. E tanto gli era cresciuto l'animo vedendo le forze del papa e la volontà sua corrispondere allo ingegno et alla voglia che esso aveva, che sentendolo avere volontà di buttare in terra la chiesa di Santo Pietro per rifalla di nuovo, gli fece infiniti disegni. Ma fra gli altri ne fece uno che fu molto mirabile, dove egli mostrò quella intelligenzia che si poteva maggiore. E cosí resoluto il papa di dar principio alla grandissima e terribilissima fabbrica di San Pietro, ne , fece rovinare la metà e, postovi mano con animo che di bellezza, arte, invenzione et ordine, cosí di grandezza, come di ricchezza e d'ornamento avessi a passare tutte le fabbriche che erano state fatte in quella città dalla potenzia di quella republica, e dall'arte et ingegno di tanti valorosi maestri, con la solita prestezza la fondò; et in gran parte innanzi alla morte del papa e sua, la tirò alta fino a la cornice, dove sono gli archi a tutti i quattro pilastri e voltò quegli con somma prestezza et arte.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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