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      Cosí adunque s'abbellisce il mondo e si dà animo a i principi che di continuo faccino dell'opere, e si mostra le doti avute da 'l cielo nelle virtú a i discendenti, i quali de gli altrui sudori acquistano e ricevono infinita comodità. Onde per tal cagione comprenderemo il valore in questa vita, e nell'arte l'animo pronto, che nelle imprese difficili mostrò Giuliano di Francesco di Bartolo Giamberti architetto fiorentino, che l'origine di quella arte prese da Francesco padre suo, il quale ne' suoi tempi fu di quegli architetti che vivevano nel governo di Cosimo de' Medici, adoprato ne' suoi edifici e guiderdo,nato di provisione per quelli e per la musica, che di diversi stromenti sonava. Ebbe Giuliano et Antonio suoi figliuoli, i quali all'arte dello intagliare di legno mise; et essi disegnando seguitarono quella arte. Viveva al tempo di Lorenzo Vecchio de' Medici il Francione legnaiuolo domestico suo, con chi sonetti e baie tutto il giorno facevano, et esso a gli intagli di legno et alle prospettive attendeva et insieme cose infinite d'architettura disegnò a quel magnifico cittadino. Perciò Francesco mise Giuliano sotto la custodia sua, come di spirto piú acuto e d'ingegno piú destro, il quale fece in quella arte cose degne di lode, come ne può rendere vero testimonio nel Duomo di Pisa il coro tutto fatto di bellissimi intagli e di vaghissime prospettive, il qual ancor oggidí fra molte prospettive nuove non senza maraviglia si vede. Avvenne che in quel tempo che Giuliano attendeva al disegno et il sangue della giovanezza gli bolliva, lo esercito del Duca di Calavria per odio che quel signore teneva col Magnifico Lorenzo imperiosamente s'accampò alla Castellina, per occupare il dominio alla Signoria di Fiorenza e per venire (se avessi potuto) a fine di qualche disegno maggiore.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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