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      Egli si spaurí bene , nel principio di quelle per la grandezza e per non aver piú fatto. Il che fu cagione ch'egli mandò a Roma per Maestro Giovanni Franzese miniatore, il quale, venendo in Arezzo, fece in fresco sopra Santo Antonio uno arco con un Cristo e nella compagnia il segno che portano quegli in processione, che gli furono fatti lavorare dal priore.
      Et egli molto diligentemente gli condusse. In questo medesimo tempo fece alla chiesa di San Francesco l'occhio della chiesa nella facciata dinanzi, opera grande, nel quale finse il papa nel Consistorio e la residenza de' cardinali, dove San Francesco porta le rose di gennaio e per la confermazione della regola va a Roma. Nella quale opera mostrò quanto egli de' componimenti s'intendesse, che veramente si può dire lui esser nato per quello essercizio. Quivi non pensi artefice alcuno, di bellezza, di copia di figure, né di grazia già mai paragonarlo. Sono infinite opere di finestre per quella città tutte bellissime e nella Madonna delle Lagrime l'occhio grande con l'Assunzione della Madonna et Apostoli et una d'una Annunziata bellissima. Un occhio con lo Sponsalizio et un altro dentrovi un San Girolamo per gli Spadari. Similmente giú per la chiesa tre altre finestre e nella chiesa di San Girolamo un occhio, con la Natività di Cristo, bellissimo, et ancora un altro in San Rocco. Madonne eziandio in diversi luoghi come a Castilion del Lago et a Fiorenza a Lodovico Capponi una per in Santa Felicita, dove è la tavola di Iacopo da Puntormo, pittore eccellentissimo, e la cappella lavorata da lui a olio in muro et in fresco et in tavola, la quale finestra venne nelle mani de' frati Giesuati, che in Fiorenza lavorano di tal mestiero, et essi la scommessero tutta per vedere i modi di quello e molti pezzi per saggi ne levaro,no e di nuovo vi rimessero, e finalmente la mutarono di quel ch'ella era.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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