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      Rimasero molti discepoli suoi, fra gli altri Domenico Beceri fiorentino, il quale i colori pulitissimamente adoperando con bonissima maniera conduce l'opere sue. ,
     
      ANDREA DA FIESOLE
     
      Scultore
     
      Egli non manco avviene a gli scultori la pratica ne' ferri ch'a i pittori la pratica ne' colori, e si veggono queste arti procedere di parità. Ché se molti fanno di terra bene, di marmo non conducono, e quegli ancora che lavorano bene il marmo, non hanno alcun disegno, salvo che nella idea un non so che di buona maniera, la imitazione della quale si trae da certe cose ch'al giudicio piacciono et alle cose che si fanno viene quel pensiero di esprimerle nello imitare. A me pare gran maraviglia vedere alcuni scultori che niente disegnano in carta, e coi ferri conducono le cose loro; come fece Andrea da Fiesole scultore in tutte l'opere sue, le quali piú condusse per pratica e per risoluzione avuta ne i ferri che per disegno o per intelligenza, che in tal mestiero egli avesse già mai. Imparò da Michele Maini da Fiesole che nella Minerva di Roma fece di marmo il San Sebastiano tanto lodato ne' tempi suoi; e fu Andrea nella sua giovanezza intagliatore di fogliami, et appoco appoco lavorando il marmo si mise alle figure, come ne fanno vero testimonio l'opere sue lavorate in diversi luoghi. Nelle quali non ci distenderemo molto perché piú da pratica che da arte sono lavorate. Nondimeno egli vi si conosce una risoluzione et un gusto di bontà molto lodevole. E nel vero se tali artefici, con la pratica e col giudicio che hanno, accompagnassero il fon,damento del disegno, vincerebbono di eccellenza tutti coloro che, disegnando perfettamente di continuo, quando vengono a lavorare il marmo lo graffiano, e con istento in mala maniera lo conducono, solo per non avere le pratiche ne' fini.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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