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      E similmente fece la casa d'un Marrano, posta dietro il palazzo di Cibò, vicino alle case de' Massimi dall'Orso, cosa non molto grande.
      Successe in questo tempo la morte di Leone X, la quale diede la morte a tutte le buone arti et a tutte le virtú, essendosi nel tempo di Giulio e suo, ridotte a perfezzione tutte le architetture, le sculture e le buone pitture, e ritrovati gli stucchi, et ogni difficilissima cosa venuta in bella maniera et in buona facilità con le altre scienze ancora, le quali tutte furono assassinate per la creazione di Papa Adriano VI. E talmente queste virtú furono battute, che se il governo della Sede Apostolica fosse lungo tempo durato nelle sue mani, intraveniva a Roma nel suo pontificato, come al tempo di Gregorio o di altri padri vecchi che attesero solamente allo spirito e pregiarono poco le architetture. Anzi furono inimicissimi alle arti del disegno, se vero è (come molti affermano) che tutte le statue avanzate alle rovine de' Gotti, sí le buone come le ree, fussino dannate da loro al fuoco, per cose da fare deviare gli uomini da la santa religione. Et aveva già minacciato Adriano (credo per mostrarsi simile a quelli, come se la santità consistesse in imitare i difetti delli uomini da bene, et alcuno n'hanno) di voler gettare per terra la cap,pella del divino Michele Agnolo, dicendo ch'era una stufa d'ignudi. E sprezzando tutte le buone pitture e le statue, le chiamava lascive e del mondo, opprobriose e transitorie. Per il che fu cagione che non solo Antonio, ma tutti coloro che avevano ingegno, si fermassero in ogni cosa, talché nel suo tempo non si lavorò quasi nulla alla fabbrica di San Pietro, della quale doveva pur quel papa essere molto piú ardente, poiché delle altre cose mondane si voleva mostrare nimico.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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