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      Voltossi dunque Antonio ad altre cose, e ristaurò sotto il pontificato suo le navi piccole della chiesa di San Iacopo de gli Spagnuoli, et insieme accomodò la facciata dinanzi con bellissimi lumi. Fece lavorare il tabernacolo della imagine di ponte di trevertino, il quale benché piccolo sia ha però molta grazia, nel quale Perin del Vaga lavorò a fresco una bella operetta.
      Erano già le povere virtú per lo viver d'Adriano mal condotte, quando il cielo, mosso a pietà di quelle, deliberò con la morte d'uno farne risuscitar mille; onde lo levò del mondo, e gli fece dar luogo a chi meglio doveva tenere tal grado e con altro animo governar le cose del mondo. Perciò creato Papa Clemente VII, pieno di generosità, seguitando le vestigie di Leone e de gli altri antecessori suoi, si pensò che, avendo nel cardinalato suo fatto belle memorie, dovesse nel papato avanzare tutti gli altri di rinovamenti di fabbriche e di ornamenti. La quale creazione fu di refrigerio a molti virtuosi, et a i timidi et ingegnosi animi, che s'erano avviliti, grandissimo fiato e desideratissima vita. I quali per tal cosa risurgendo, diedero poi quegli onorati segni nell'opere loro, ch'al presente veggiamo. Antonio dunque per commissione di Sua Santità messo in opera, subito rifece un cortile in palazzo dinanzi alle logge, dipinte per ordine di , Raffaello; il quale fu di grandissima utilità, andandosi prima per certe vie torte strane e strette, dove allargando Antonio diede ornamento, ordine e grandezza a quel luogo.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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