Pagina (967/1014)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Dolendosi adunque Lorenzo, che amor grandissimo portava alla pittura et alla scultura, , che ne' suoi tempi non si trovassero scultori celebrati e nobili, come si trovavano molti pittori di grandissimo pregio e fama, deliberò, come io dissi, fare una scuola; e per questo chiese a Domenico Ghirlandai che, se in bottega sua avesse de' suoi giovani che inclinati fossero a ciò, li inviasse a 'l giardino, dove egli desiderava di esercitargli e creargli in una maniera, che onorasse e lui e la città sua.
      Laonde da Domenico gli furono per ottimi giovani dati fra gli altri Michele Agnolo e Francesco Granaccio; per il che, andando eglino a 'l giardino, vi trovarono che il Torrigiano, giovane de' Torrigiani, lavorava di terra certe figure tonde, che da Bertoldo gli erano state date. Michele Agnolo, vedendo questo, per emulazione alcune ne fece; dove Lorenzo, vedendo sí bello spirito, lo tenne sempre in molta aspettazione, et egli inanimito dopo alcuni giorni si mise a contrafare con un pezzo di marmo una testa antica che v'era. Onde Lorenzo, molto contento, ne fece gran festa e gli ordinò provisione, per aiutar suo padre e per crescergli animo, di cinque ducati il mese, e per rallegrarlo gli diede un mantello paonazzo, et al padre uno officio in dogana. Vero è che tutti quei giovani erano salariati, chi assai e chi poco, da la liberalità di quel magnifico e nobilissimo cittadino, e da lui, mentre ch'e' visse, furono premiati.
      Era il giardino tutto pieno d'anticaglie e di eccellenti cose molto adorno, per bellezza, per studio e per piacere ragunate in quel loco.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





Lorenzo Domenico Ghirlandai Domenico Michele Agnolo Francesco Granaccio Torrigiano Torrigiani Bertoldo Agnolo Lorenzo Lorenzo