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      Cosa che se bene è maravigliosa e grande, non è stata impossibile a questo uomo, per essere stato sempre accorto e savio et aver visto uomini assai et acquistato quella cognizione con la pratica del mondo, che fanno i filosofi con la speculazione e per gli scritti. Talché, chi giudicioso e nella pittura intendente si trova, vede la terribilità dell'arte, et in quelle figure scorge i pensieri e gli affetti, i quali mai per altro che per lui non furono dipinti. Cosí vede ancora quivi come si fa il variare delle tante attitudini ne gli strani e diversi gesti di giovani, vecchi, maschi, femmine: ne i quali a chi non si mostra il terrore dell'arte insieme , con quella grazia che egli aveva da la natura? Perché fa scuotere i cuori di tutti quegli che non son saputi, come di quegli che sanno in tal mestiero. Vi sono gli scorti che paiono di rilievo, e con la unione, la morbidezza e la finezza nelle parti delle dolcezze da lui dipinte, mostrano veramente come hanno da essere le pitture fatte da' buoni e veri pittori. E vedesi ne i contorni delle cose girate da lui, per una via che da altri che da lui non potrebbono esser fatte, il vero giudizio e la vera dannazione e ressurressione. E questo nell'arte nostra è quello esempio e quella gran pittura mandata da Dio a gli uomini in terra, acciò che veggano come il fato fa quando gli intelletti dal supremo grado in terra descendono, et hanno in essi infusa la grazia e la divinità del sapere. Questa opera mena prigioni legati quegli che di sapere l'arte si persuadono, e nel vedere i segni da lui tirati ne' contorni di che cosa ella si sia, trema e teme ogni terribile spirto sia quanto si voglia carico di disegno.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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