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      Per le quali, e per supplire a quello che mancasse se pur mi si offerisse nulla di nuovo, non mi fia grave il pigliar la penna; e secondo che io vedrò queste mie fatiche grate et accette agli artefici miei et agli amatori di queste virtú, cosí ancor portarmi con essa a benefizio et onore di quegli a' quali (perché io gli amo tutti sinceramente) ricordo io nella fine del ragionamento che egli è necessario a chi brama di esser lodato, nella belleza e bontà delle opere seguitar sempre l'orme de' migliori e de' piú valenti. A cagione che chi vorrà seguitar la istoria, possa giustamente con le onorate fatiche sue, fare apparire men chiare e men belle quelle de' morti. Il che, artefici miei, tanto vi faccia di giovamento, quanto a me l'hanno fatto l'opere e' gesti di coloro che io vado imitando nella nostra professione.
     
      IL FINE


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014