Pagina (129/131)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      I segni di vera esultanza non solo mostravansi per entro la città, ma anche sui mille colli che la incoronano; imperocchè ardevano sovr’essi un numero infinito di falò, le cui fiamme, agitate dal vento, parevano confondersi fra loro e formare attorno a Genova una ghirlanda di fuoco. Era un incanto magico e nuovo; uno spettacolo indescrivibile. Nè in quella sera tacquero gli spari dei mortaretti. Il colle di Pietraminuta, quello stesso su cui, come abbiamo narrato, in onta alla rapidissima salita, la furia del popolo trascinava nel 1746 un grosso mortaio per battere di là gli Austriaci a San Tomaso e nella piazza principe Doria, ora alla sua volta voleva ricordare il celebratissimo fatto; ed a tal uopo alcuni animosi signori, dimoranti sopra l’amenissimo colle, ordinarono gli spari di un numero sterminato di mortaretti, i quali echeggiavano rumoreggiando per l’aere, quasi accompagnando col loro frequente tuonare gli acuti evviva dei cittadini.
      Mentre dai monti, dai colli, da ogni luogo circonvicino si appalesavano quei segni di giubilo, nelle popolosissime vie della città scorrevano molti e molti drappelli di cittadini, cui prendevano parte anco gentili signore, preceduti da vessilli, e alcuni accompagnati da torce. Il canto, voce dell’anima, risuonava dappertutto: ogni via era stipata di popolo e rischiarata da lumi; ogni viottolo aveva i suoi tripudi; ogni bocca il suo inno; ogni cuore il suo voto. Il quartiere di Portoria però era il centro della gioia, il luogo del trionfo; ivi le grida di festa erano continuate; i giuramenti profferti sul sasso del mortaio, infiniti; era un non interrotto abbracciarsi di nobili e plebei, di ricchi e poveri; un chiamarsi replicatamente fratelli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Balilla
La cacciata degli austriaci da Genova (1746)
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1865 pagine 131

   





Genova Pietraminuta Austriaci San Tomaso Doria Portoria