Pagina (9/125)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma questo diviso venne a risolversi in nulla nel puntiglio dei capi di guerra piemontesi, che vollero intimare la cessazione dell'armistizio, comunque essi stessi confessassero, che gli Austriaci ne avevano violati svergognatamente e pił volte i patti. Data agli Austriaci cogli otto giorni di disdetta ogni abilitą di concentrarsi, l'insurrezione lombarda dovea di necessitą riuscire secondaria; essendo evidente che, posti a fronte i due eserciti interi come in prefissa arena, la fortuna della guerra sarebbesi decisa in una battaglia campale. Ma ancora molto rimaneva a fare ai fuorusciti ed ai popoli lombardi; rumoreggiare alle spalle e sui fianchi dell'esercito nemico, interciderne le comunicazioni colle fortezze, preparare libero qualche punto sulla sinistra del Po, per agevolare il passo alle divisioni La Marmora ed Apice, che scendendo dall'Apennino accennavano a Mantova: portar il grido di guerra sulle soglie di Verona e nel Tirolo, e di lą dar mano ai Veneti, i quali poi dal Cadore e dalle Lagune avrebber potuto correre su Padova e su Treviso, minacciare Vicenza, e congiungersi colle truppe della Repubblica Romana, che venivano a campo tra Ferrara e Bologna. Tutte queste cose, che ora sembrano quasi poetiche, si potevano allora compiere agevolmente, e si sarebbero senza alcun dubbio compiute, non diremo se Radetzky fosse stato vinto a Novara, ma soltanto se l'esercito Sardo avesse fatto testa per quindici giorni al nemico.
      La cittą di Brescia, riparata dalle estreme falde montane e signora delle valli armigere, che fanno strada dall'una parte al Tirolo italiano, e dall'altra a quel vasto labirinto prealpino, dove vive la pił vigorosa razza d'Italia, e nel tempo stesso collocata quasi verso il mezzo della pianura a vigilare i passi dell'alto Mincio, era quella che meglio di ogni altra si prestava a quel piano d'insurrezione, e in essa appunto s'incardinava il vasto disegno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





Austriaci Austriaci La Marmora Apice Apennino Mantova Verona Tirolo Veneti Cadore Lagune Padova Treviso Vicenza Repubblica Romana Ferrara Bologna Radetzky Novara Sardo Brescia Tirolo Italia Mincio