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      Quando nella notte dal 29 al 30 mi pervenne la notizia che la ribellione in Brescia prendeva maggiormente vigore, nel giorno 30 mi portai da Padova a Verona fino sant'Eufemia, presi tutte le disposizioni per spedire alcuni corpi di truppe, come anche pel rinforzo della guarnigione a Verona, ed ordinai che sul giorno 31 in unione alla brigata Nugent concentrata a sant'Eufemia si dovesse compiere il blocco della città ed operare l'assalto sopra le cinque porte ad un tempo.
      La detta brigata consisteva nel 1. battaglione di Confinali Rumeni del Banato, 2. battaglione del reggimento arciduca Baden, due divisioni del Ceccopieri, uno squadrone di cavalleggieri Lichtenstein, e quattro pezzi di cannone: dassi in tutto 2300 uomini e 50 cavalli.
      Ad onta di così piccol forza di truppa io non dubitava dell'esito, nè si poteva ritardare più oltre l'attacco poichè gl'insorgenti ricevevano dai colli continui rinforzi. Nel giorno 31 in sull'aurora venne operata la circuizione col mezzo di cinque colonne in modo che erano occupate le cinque strade che conducono alla città, e minacciate le cinque porte.
      Io condussi meco il primo battaglione del Baden attraverso al declivio dei colli, facendolo entrare in castello per la porta esterna. Tutte le indicate colonne dovettero mettersi alle rispettive posizioni lottando cogli insorgenti in modo che ebbimo un morto e quattordici feriti. Sebbene una dirotta pioggia rendesse difficile l'operazione, venne d'altra parte favorita dalla nebbia. Verso il mezzogiorno era compiuto il blocco della città nella quale dominava il popolo e la perfetta anarchia.


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Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





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