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      Il tenente Imeresk eseguì l'attacco con distinta bravura e gl'insorgenti al primo giungere furono dispersi dalla barricata in modo che la colonna esterna del generale Nugent potè penetrare per questa porta nella città. Contemporaneamente feci uscire dal castello il 1.° battaglione Baden ordinando di assalire anche da quel lato la città.
      Allora cominciò un combattimento micidiale il quale dagl'insorgerti venne condotto da barricata a barricata, da casa a casa, colla massima ostinazione: io non avrei giammai creduto che una causa così cattiva potesse essere sostenuta con tanta perseveranza. Ad onta di questa disperata resistenza, sebbene l'assalto non si potesse effettuare che in parte e con forti cannoni le nostre brave truppe sotto grave perdita con eroico coraggio occuparono una fila delle prime case; ma siccome tutte le colonne non poterono ad un tempo penetrare nella città, comandai sul far della notte di sospendere ogni progresso nell'assalto e di mantenere soltanto le parti conquistate.
      Il combattimento durò sino a notte inoltrata. Al primo aprile sul far del giorno si rinnovò il suono delle campane a stormo ancor più forte che nel giorno prima, e la pugna cominciò dalla parte degli insorgenti con ancor maggior accanimento.
      Io feci aprire subito un terribile bombardamento sulla città e ricominciare l'assalto. Attesa la grave perdita che avevamo di già sofferta, l'ostinazione ed il furore del nemico, si dovette procedere alla più rigorosa misura, comandai perciò che non si facessero prigionieri, e fossero immediatamente massacrati tutti coloro che venissero colti coll'arma alla mano; le case da cui venisse sparato, incendiate, e così avvenne che il fuoco già incominciato parte ad opera delle truppe, e parte dal bombardamento si appiccò in parecchi luoghi.


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Il martirio di Brescia.
Narrazione documentata
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 125

   





Imeresk Nugent Baden