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      All'alba, le artiglierie vicentine collocate presso il casino Carcano, dominante il campo di Marte e la stazione della ferrovia, venivano rafforzate da due pezzi delle batterie svizzere dirette dal buon colonnello Lentulus, il quale ne smontò due all'inimico. Vano il numero contro il valore de' nostri e la vigilanza degli abitanti, che sfidavano ogni pericolo per ispegnere gl'incendi e per recar munizioni dovunque abbisognassero. Verso le dieci ore del mattino, una sortita trovava debole resistenza negli avversari; cadevano in nostro potere alcuni prigionieri, fra i quali parecchi ufficiali. Già un distaccamento di veneti aveva occupato Cittadella, ove trovavansi parecchi feriti. In sul mezzodì il fuoco era interamente cessato e i più arditi inseguivano i Croati per più di sette miglia verso Montebello, ove questi depositarono all'ospedale dodici carrettoni di feriti; altri feriti coi morti li avevano posti qua e là nelle case di campagna in prossimità del luogo della battaglia, e bruciatili al solito nella ritirata. La nostra perdita sommava ad una settantina d'uomini fuor di combattimento; quella dell'inimico fu calcolata quasi a due mila.
      Un tentativo cotanto dannoso impensierì il vecchio maresciallo senza punto indebolire la possanza dell'animo suo. Egli guerreggiava una guerra sventurata e rea; ma aveva nelle file del suo esercito capi, che non facilmente piegavano nelle avversità; le sue genti imbaldanzivano nei ladronecci e nello sfogo di tutte le passioni. D'altra parte scorgeva la nessuna sagacia militare ne' generali avversi, il nessun vantaggio ritratto dall'empito, dalla destrezza e dalla intelligenza degl'Italiani, assoldati o volontari, e la sfiducia e lo scoramento che la mancanza di buoni ordini metteva in essi; notava la indifferente attitudine delle popolazioni lombarde, tranne quelle che abitavano le città più cospicue, in faccia alla nazionale rivoluzione, ed a' necessari effetti che ne derivavano; a furia d'oro abilmente sparso in Milano aveva ordito una trama, da cui operava concertati favori.


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I toscani a Curtatone e a Montanara (1848)
Notizie storiche
di Felice Venosta
Editore Barbini Milano
1863 pagine 145

   





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