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      ...
      Polidori si arrestò di botto, e si passò due o tre volte la mano sulla fronte e sugli occhi con un gesto disperato. Indi le disse con voce rauca:
      - Voi non mi avete mai amato, Maria!
      - No! no! lasciatemi andare! - ripeteva ella, quando Polidori s'era già allontanato. - Signore!... signore!...
      Polidori subiva suo malgrado la forte commozione di quell'istante, ed era tutto tremante anch'esso come quella povera ingenua.
      - Sentite, abbiamo fatto male! - ripeteva ella con voce convulsa. - Abbiamo fatto male... - e si sentiva venir meno.
      In quel punto, all'improvviso, si udì rumore fra le piante e lo scalpiccìo di chi sopraveniva si arrestò poco lontano, come esitante.
      - Maria! - esclamò una voce talmente alterata che nessuno di loro due la riconobbe: - Maria! -
      Polidori, ridivenuto l'uomo di prima da un momento all'altro, prese vivamente Maria per un braccio e la spinse pel viale da dove era venuta la voce, e in un lampo scomparve fra gli andirivieni del sepolcreto. Maria arrivando nel viale, si trovò faccia a faccia con Erminia, pallida anch'essa, che cercava a fatica di dissimulare il suo turbamento, e voleva spiegarle qualche cosa, dandosi un'aria indifferente. Maria le piantò in viso certi occhi che avevano una strana espressione.
      - Che vuoi? - le chiese soltanto, con voce sorda dopo alcuni istanti di un silenzio che sembrò eterno.
      - Oh! Maria!... - rispose Erminia, buttandole le braccia al collo.
      E fu tutto. Ritornarono indietro l'una al fianco dell'altra, senza aprire bocca e a capo chino.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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