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      Quando fosse mio marito, ci avrebbe a pensar lui a mantenermi -.
     
      La mamma, poveretta, si metteva di mezzo, colle buone; ma era donna di poche parole, e non sapeva far altro che correre dall'una all'altra, colle mani nei capelli, balbettando: - Per carità! per carità! - Ma le donne non le davano retta nemmeno, piantandosi le unghie sulla faccia, dopo che la Rossa si lasciò scappare una parolaccia “Arrabbiata!”
      - Arrabbiata tu! che m'hai rubato il fratello! -
      Allora sopravveniva Santo, e le picchiava tutte e due per metter pace, e la Rossa, piangendo, brontolava:
      - Io dicevo per suo bene! ché quando una si marita senza roba, poi i guai vengono presto -.
      E alla sorella che strillava e si strappava i capelli, Santo per rabbonirla tornava a dire:
      - Cosa vuoi che ci faccia, ora ch'è mia moglie? Ma ti vuol bene e parla pel tuo meglio. Lo vedi che bel guadagno ci abbiamo fatto noi due a maritarci? -
      Lucia si lagnava colla mamma.
      - Io voglio farci il guadagno che ci han fatto loro! Piuttosto voglio andare a servire! Qui se si fa vedere un cristiano, ve lo scacciano via -. E pensava a quello delle rane che non si lasciava più vedere.
      Dopo si venne a conoscere che era andato a stare colla vedova di massaro Mariano; anzi volevano maritarsi: perché è vero che non aveva un mestiere, ma era un pezzo di giovanotto fatto senza risparmio, e bello come San Vito in carne e in ossa addirittura; e la sciancata aveva roba da pigliarsi il marito che gli pareva e piaceva.
      - Guardate qua, compare Pino - gli diceva: - questa è tutta roba bianca, questi son tutti orecchini e collane d'oro; in questa giara ci son 12 cafisi d'olio; e quel graticcio è pieno di fave.


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Tutte le novelle
di Giovanni Verga
pagine 993

   





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